giovedì 6 settembre 2012

Cos'è un esperienza Pre Morte - Testimonianza Dottoressa Susan

Esperienze Pre Morte

Sensazione della morte
Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano di essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, di averlo guardato a distanza e di avere improvvisamente provato paura. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

Senso di pace e assenza di dolore
Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

Il Tunnel
Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico). La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà: Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto un'esperienza premorte

Gli Esseri di Luce
Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.

Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.

In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.

Il Supremo Essere di Luce
Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

Visione panoramica della vita
Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di premorte, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in
prospettiva) tutti gli eventi della sua vita. Le persone che hanno vissuto un esperienza premorte si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

Rapida ascesa al cielo
Non tutte le persone che hanno vissuto un'esperienza premorte fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

Riluttanza a tornare in vita
L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la premorte), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

Differente percezione spazio - temporale
Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la premorte, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi. Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.

 
Nella luce divina
TESTIMONIANZE

1. DOTTORESSA SUSAN
In questo sabato mattino piovoso dell'Illinois, mi ricordo di questo giorno dell'inverno 1955 in Texas, stavo davanti al lavandino della cucina della nostra nuova casa, pensavo a mio marito arruolato nell'aviazione che era partito la settimana precedente per 3 anni in Inghilterra. Le mie due care figlie, Cathy 6 anni e Carola 18 mese, giocavano accanto a me. Avremmo dovuto raggiungere mio marito qualche settimana dopo. La nostra vita era talmente meravigliosa, eravamo fortunati. Due anni più prima ero atea, ora ero cristiana ed avevo una famiglia ed un focolare cristiano.

LA MORTE HA BUSSATO ALLA PORTA
Mentre ero in piedi in cucina, un dolore improvviso mi ha trapassato l'addome, mettendomi in ginocchio. Nello spazio di un'ora, sono stata troppo debole per rimanere in piedi. Mi inquietavo per i miei bambini ed ho chiamato mia madre e mio padre affinché ci aiutassero. In quanto infermiera, sapevo che qualcosa di grave mi era accaduto e tentavo di ragionare sul motivo di questo dolore. La settimana precedente, ero andata dal ginecologo della base aerea perché ‹‹ sapevo » che ero incinta. Dopo la visita, mi ha contraddetto e ha dichiarato che non ero incinta. Non l'ho creduto . Mentre ero distesa sul mio letto fra i dolori, sapevo ciò che i miei sintomi mi annunciavano, ERO certamente incinta, ma si trattava di una gravidanza extrauterina dove l'embrione si infila una tube di Fallopio invece che nell'utero. Ciò significava che il dolore era dovuto ad una rottura della tube conseguente alla crescita dell'embrione, avevo un'emorragia interna nell'addome. Il nostro pastore e sua moglie sono arrivati per pregare con mia madre e mio padre.

LA VITA DOPO LA MORTE
Il tragitto verso l'ospedale della base è stato doloroso. all'arrivo hanno detto a mio padre ed a me di aspettare, sebbene i sintomi fossero già stati comunicati al personale. Finalmente mi hanno sistemata su un lettino in una sala, ho cominciato allora a sentire la mia vita sfuggirmi, i miei pensieri erano per i miei figli e ciò che sarebbe accaduto, che li avrebbe amati e preso cura di loro?

La mio udito era eccellente, potevo sentire tutte le parole scambiate nella sala. Due medici erano presenti così come tre assistenti. Potevo dire che erano inquieti quando loro hanno provato a sentire il polso e la pressione. In quel momento, ho cominciato a galleggiare dolcemente verso il soffitto dove mi sono fermata ed il mio sguardo si è rivolto verso la scena che svolgeva più in basso. Il mio corpo senza vita era sul tavolo ed un medico ha detto un altro che oltrepassava la porta: Dove eravate, vi abbiamo chiamato, ora è troppo tardi, lei è andata, non abbiamo né il polso né la pressione. » Un altro medico ha detto: Che diremo a suo marito, è stato inviato in Inghilterra non è partito che da una settimana. » Dalla mia posizione al sopra di loro, mi sono detta: Sì, che andate, cosa dire a mio marito, è una buona domanda. Bene! » mi ricordo di avere pensato in quel momento: Come faccio a fare dell'umorismo in un momento come questo? »

Non mi vedevo più sul tavolo sotto, non più gli occupante la stanza. ho notato all’improvviso la più celeste del luci che avviluppava tutto. Il mio dolore era sparito e sentivo il mio corpo come mai prima, libero. Provavo gioia e soddisfazione. Ho sentito la più bella delle musiche, non poteva provenire che dal paradiso, ho pensato: È dunque così che risuona la musica del paradiso ». Ho preso coscienza di un sentimento di pace che va aldilà di qualsiasi comprensione. ho cominciato a guardare questa luce ed a percepire ciò che mi accadeva, non volevo più tornare. Ero in presenza di un essere divino che alcuni chiamano figlio di Dio, Gesù Bambino. Non l'ho visto, ma era là nella luce e mi ha parlato telepaticamente. Ho sentito l'Amore di Dio straripante. Mi ha detto che dovevo ritornare accanto ai miei bambini e che avevo del lavoro a compiere sulla terra. non volevo tornare, ma lentamente sono tornata nel mio corpo, che, in quel momento là si trovava in un'altra sala in attesa per l'operazione. Sono rimasta sufficientemente a lungo affinché il personale potesse spiegarmi che il mio cuore batteva daccapo e che andavo in chirurgia affinché la gravidanza extrauterina così come il sangue nel mio addome fossero rimossi. A partire da questo momento e per diverse ore, non ho avuto coscienza di niente.

VISITA DIVINA AL CAPEZZALE
Il cielo aveva un altro messaggio per me e questa volta non ho lasciato il mio corpo. Ero a letto in convalescenza in seguito all'operazione: è arrivato il più grande momento della mia vita. La luce celeste è ritornata, riempiendo completamente la camera. Questa volta, una visione di Gesù Bambino mi è apparsa nella luce ed era bello, riempiva la stanza della sua presenza, l'amore e la misericordia erano presenti. La visione che ho avuto di lui partiva delle sue spalle finiva in cima alla sua testa. Mi ha parlato telepaticamente dicendo: Ricordati ciò che ti ho detto, ricordati di come mi sono svelato a te e ciò sarà un conforto ed una sorgente stabile per te negli anni futuri, per il lavoro che compirai. Ora, sai che non hai da temere la morte »

I GIORNI SEGUENTI
Nei pochi giorni che seguirono il mio soggiorno all'ospedale, numerosi addetti del personale hanno, per curiosità, trovato dei pretesti per farmi visita nella mia camera. Le notizie viaggiano presto nei reparti medici, tutti sapevano che sono stata dichiarata morta e che vivevo di nuovo. Avevo le scritture al mio capezzale, quando il ginecologo mi ha reso visita, l'ha notato e mi ha interrogato sulle mie credenze religiose. Sapevo che aveva sentito dire ciò che avevo scoperto a certi addetti del personale che erano venuti a farmi visita. Erano presenti quando era stata dichiarata morta. Dopo essermi rimessa, ho riferito loro per intero le conversazioni che avevano avuto mentre ero morta. Sono rimasti stupefatti.

Ho lasciato l'ospedale della base qualche giorno dopo, mentre stavo rientrando a casa, ho visto alla finestra mio figlio e mia figlia di 6 anni che chiedevano di noi. Mi sono detta nel mio cuore : Grazie mio Dio di permettermi di ritornare dai miei bambini e di accordarmi il privilegio di essere la loro madre. » Mi ricorderò sempre i loro dolci visi alla finestra.

GLI ANNI SEGUENTI
successivamente, abbiamo raggiunto mio marito in Inghilterra e compiuto la nostra missione lavorando con i bambini ed adolescenti. La mia esperienza con la morte ha dato una dimensione più grande alla mia vita ed al mio corso di catechismo per i giovani. Al ritorno negli USA, la mia famiglia si è ingrandita ed ho continuato il lavoro ed istruzione, insegnando la professione di infermiera in quanto professoressa universitaria. Sono sempre stata riconoscente che mi abbia fatto ritornare sulla terra e di aver avuto una seconda possibilità, il mio tempo qui deve essere utilizzato intelligentemente. Ora sono in pensione e sono una paziente, avendo un cancro in fase terminale che ha vissuto una vita molto bella. 43 anni dopo l'esperienza che ho fatto della morte vive sempre nel mio cuore, nella mia anima e nel mio spirito. La misericordia e l'amore di Dio sono durevoli.

Negli anni ‘50, il modello medico concernente le pratiche osservate dai medici e negli ospedali non aveva posto per il fenomeni di esperienze di morte imminente o di qualcuno che moriva per poi rivivere, illuminati dalle esperienze celesti. La mia esperienza di morte era sacra per me e l'ho custodita vicino al mio cuore. Non l'ho divisa che con mio marito, mio padre poi più tardi, i miei bambini. Negli anni ‘70, hanno cominciato a pubblicare dei libri sull'argomento ed ho scoperto un gruppo di persone che aveva vissuto un'esperienza simile. Tuttavia, parecchie di queste persone dicevano di aver rivisto la propria vita e di avere attraversato un tunnel. Non ho vissuto nessuno dei due eventi. Forse la rivisitazione della mia vita ha avuto luogo quando sono diventata cristiana, in quel momento ho esaminato la mia vita ed ho confessato i miei peccati a Cristo. È di gran conforto per me sapere che la nostra società sia ben informata al giorno d’oggi e che le ricerche sulla morte e suoi processi progrediscono senza tregua...

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