lunedì 3 settembre 2012

Ragazzi selvaggi - Andrej allevato da un cane in siberia


Andrej allevato da un cane siberiano
Questa è la storia di Andrej,un Bambino allevato da un cane.
 E' stato allevato, educato; ha imparato a mangiare, a latrare e a difendersi come un cane. Quando è stato ritrovato ha cercato di mordere gli uomini che gli stendevano la mano. E per lungo tempo ha continuato ad annusare accuratamente il cibo prima di metterlo in bocca. Quella di Andrej Tolstikh, un bel bambino biondo con un sorriso dolce che oggi ha sette anni, è una storia di disperazione, di alcoolismo e di abbandono. Una storia comune a tanti piccoli che in questo immenso paese vengono continuamente lasciati soli dai genitori (sono centomila l' anno, secondo le statistiche). Lui si è ritrovato senza nessuno nella fattoria dove abitavano prima i genitori. Aveva come compagno solo un cane e si è adeguato alla situazione, cavandosela in realtà assai brillantemente. Soprattutto se si pensa che, secondo i medici che lo hanno visitato, Andrej è sordomuto dalla nascita e mentalmente ritardato. L' avventura del piccolo si svolge tutta in un villaggio semidisabitato che si chiama Bespalovskoye, nel distretto di Smeinogorsk (letteralmente: «montagne dei serpenti»). Siamo nell' Altaj, Siberia occidentale. Dopo averlo messo al mondo, la madre alcolizzata se ne va di casa. La nonna firma un documento affermando che non è in grado di occuparsi del bimbo a causa delle sue pessime condizioni economiche. La zia dichiara che non vuole avere nulla a che fare con Andrej perché «è troppo problematico». Così, quando anche il padre invalido abbandona la fattoria, nessuno si preoccupa del bambino. Anzi, è una gara a dimenticarsi di lui. Andrej è già grandicello, forse ha tre o quattro anni. Le notizie sono confuse. Rimane lì. Assieme al cane esce per procurarsi del cibo. Con la bestiola si rifugia in un angolo meno gelido quando viene l' inverno. Dorme abbracciato al cane. I due si tengono caldi a vicenda. Negli uffici pubblici del distretto, intanto, la burocrazia fa lentamente i suoi passi. Il tribunale, tre anni fa, cerca di convocare la madre per spogliarla dei diritti sul bambino, ma la donna non si trova. Finalmente, un mese fa, il giudice affronta nuovamente il caso e toglie in contumacia ai genitori la patria potestà. Gli addetti dell' orfanotrofio Doverie partono per Bespalovskoye. Alla fattoria vengono affrontati dal cane. Poi esce Andrej che cammina a quattro zampe, abbaia forsennatamente, cerca di morderli. Adesso, dopo soli trenta giorni, il bambino ha fatto progressi incredibili. Nell' orfanotrofio ha imparato a camminare sulle gambe. «Mangia con un cucchiaio e comunica a gesti», racconta l' infermiera Evgenia Resnikova. «Gli piace molto il suo letto con le lenzuola pulite e ha perso tutte le abitudini che aveva. O quasi». Ha qualche difficoltà con il gabinetto, naturalmente. Ogni tanto mostra ancora segni di una particolare aggressività. Ma gioca con una compagna e dà calci alla palla. Ha anche articolato qualche sillaba. Il direttore dell' orfanotrofio, Nikolaj Moshkin riferisce che qualcuno lo ha sentito dire «papà».

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